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SOGNI SVANITI E STORIE PASSATE

By December 16, 2018 No Comments

BREVE INTERVISTA CONDOTTA DA ARIANNA BALDONI PER ARTE MONDADORI, DICEMBRE 2018

Beninati, com’è nata l’idea della sua esposizione milanese?

«Camminando per Brera. Mi ha attirato una vetrina con una camera da letto e l’ho riprodotta. A modo mio, però. Squallida, sporca, caotica e ricoperta polvere e di appunti sulle pareti».

Il suo lavoro è denso di ricordi, tracce, talvolta di pensieri nostalgici, quasi volesse rievocare momenti di vita, storie passate, sogni svaniti. Che cosa cerca o vuole trovare attraverso le sue opere?

«Niente».

Che valore attribuisce alla dimensione temporale?

«Il tempo è quel punto che contiene tutto».

La sua ricerca spazia dalla pittura al disegno, dal film all’installazione ambientale. La sintesi ideale di tutti questi linguaggi?

«La narrativa. Anzi la narrazione».

Ha vissuto in luoghi diversi senza mai lasciare Palermo. Che cosa l’affascina di questa città?

«Immagino alluda a un parallelismo con la Venezia di Marco Polo in Le città invisibili di Italo Calvino. In quel senso Palermo è anche nel mio modo di percepire e vivere Los Angeles, per esempio. Cioè non vi è nulla che mi affascini di Palermo, ma è presente ovunque mi trovi».

Che cosa fa quando non lavora?

«Penso, scrivo o provo a dormire».

La lettura che l’ha colpita maggiormente?

«Il pianeta sconosciuto di Peter Kolosimo o La guerra nelle montagne di Rudyard Kipling»

La più grande paura?

«Non ne ho alcuna».

La forma di potere che ritiene più pericolosa?

«La democrazia pro forma».

La cosa che le riesce meglio?

«Faccio tutto ugualmente bene».

E invece quella che le riesce peggio?

«Quello che non faccio e quello che non dovrei fare come ad esempio organizzare il lavoro altrui o parlare in pubblico. Tra l’altro lo trovo inutile».

Un progetto non ancora realizzato?

«Ricominciare da capo».

Ha affermato: “La vita altro non è che un film, una pellicola che scorre parallelamente ad un’infinità di altre pellicole della cui esistenza noi non percepiamo alcun indizio se non, forse, sotto forma di sogno”. Che cosa intende?

«Morire equivale a svegliarsi. Da lì ha inizio una nuova giornata che senza rendersene conto dura un’altra intera vita».

 

Arianna Baldoni
(Riservato & personale)

(Articolo pubblicato in occasione della mostra Se questo è un sabato)